Autonomia energetica: lo studio Ambrosetti e A2A

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Autonomia energetica: lo studio Ambrosetti e A2A

Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime”, lo studio realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2A, per valorizzare le fonti energetiche disponibili nel nostro Paese.

Verso l’autonomia energetica: quali sono le fonti presenti in Italia?

L studio “Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2A, ha l’obiettivo di qualificare come la valorizzazione delle fonti energetiche disponibili sul territorio italiano possa contribuire all’autonomia energetica del Paese e il ruolo chiave che ricoprono in questo percorso le regioni e i territori.

Marco Patuano, Presidente di A2A, dichiara:

“Sono già stati compiuti passi avanti in termini di sviluppo di produzione energetica da fonti rinnovabili, come mostra l’indice definito da Ambrosetti secondo cui l’Italia registra l’incremento più marcato fra i principali peer europei nel periodo 2000-2019. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il pieno potenziale dell’Italia e di renderla meno soggetta a dinamiche esogene. Si tratta di un obiettivo raggiungibile solo attraverso un cambio di paradigma e il fondamentale coinvolgimento di istituzioni nazionali e locali, cittadini e imprese.”

I punti chiave della ricerca Ambrosetti-A2A

Vediamo in sintesi quali sono i punti chiave dello studio:

  • L’Italia è attualmente quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% a fronte di una media UE che nel 2019 raggiungeva il 39,5%).
  • Tuttavia il Belpaese è secondo per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio.
  • Con materie prime quali acqua, vento, sole e rifiuti, presenti sul territorio, e lavorando su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l’Italia può arrivare ad un livello di autonomia energetica che toccherebbe quasi il 60%, di fatto triplicando l’attuale produzione di energia.
  • La crescita di potenza installata ottenibile è di 105,1 GW di solare, 21,1 GW di eolico e 3,3 GW di idroelettrico dall’attivazione delle fonti di energia rinnovabili nel Paese, a tecnologie correnti e vincoli normativi e strutturali in essere, dunque senza considerarne la plausibile evoluzione.
  • Circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti possono essere avviati a recupero energetico producendo elettricità per oltre 7 TWh (una crescita del 55% rispetto al 2020).
  • La valorizzazione del biometano può attivare circa 6,3 miliardi di m3 (8% del consumo nazionale e 22% del gas importato dalla Russia).

Qui il comunicato stampa di presentazione dello studio “Verso l’autonomia energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime