COP27: al via il fondo loss and damage

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COP27: al via il fondo loss and damage

Nella notte tra il 19 e il 20 novembre 2022, si è chiusa la COP27 con una decisione storica: l’istituzione del fondo loss and damage. Vediamo di cosa si tratta.

COP27: cos’è il fondo loss and damage?

Lo scorso 20 novembre, non senza polemiche e rischi di rotture senza accordi, si è chiusa la COP27.
Partiamo dalla buona notizia: l’istituzione del fondo loss and damage. Si tratta di un nuovo fondo per rispondere alle perdite e danni (loss and damage, appunto) che i Paesi più poveri e vulnerabili della Terra subiscono a causa dei cambiamenti climatici.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dichiara:

“Si tratta di un passo importante sul fronte della giustizia climatica. Accolgo con favore la decisione di creare un fondo e di renderlo operativo in un futuro prossimo. È chiaro che questo non basta, ma è un segnale politico necessario per ricostruire una fiducia (tra Paesi ricchi e Paesi poveri, NdR) che era stata minata.”

Quello del fondo è tuttavia un progetto ancora da costruire. La sua istituzione sarà infatti gestita da una commissione di esperti, che lo porterà alla prossima COP28 di Dubai, prevista per il 2023.

COP27: le mancate decisioni sul contenimento del cambiamento climatico

Veniamo adesso alle cattive notizie. Se è vero che per la prima volta si riconosce la necessità riparare i danni causati a Paesi sostanzialmente incolpevoli, purtroppo non si registrano progressi sul fronte della prevenzione e mitigazione dei danni medesimi. In sostanza non si registra nessun nuovo impegno finalizzato all’abbassamento delle emissioni di gas ad effetto serra.

Notevole il disappunto dell’Unione europea, che tanto si è spesa nel corso delle trattative per il conseguimento di impegni concreti sul versante delle emissioni. Tranchant Frans Timmermans, vice-presidente della Commissione europea:

“Se non limiteremo la crescita della temperatura media globale a 1,5 gradi, non avremo mai abbastanza denaro a disposizione per rispondere alle perdite e ai danni causati dai cambiamenti climatici.”

A spiegare come ogni azione sia in realtà interconnessa e il nuovo fondo abbia pieno senso di esistere soltanto se l’impegno dei Paesi ad elevate emissioni di CO2 si concretizza su più versanti.

Guterres sottolinea questo concetto:

“Dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni e farlo ora. Ed è una questione alla quale la COP27 non ha dato risposte.”

Timmermans rincara la dose:

“Il mondo non ci ringrazierà quando, domani, da noi sentirà arrivare solo scuse. Ciò che abbiamo fatto è un passo avanti troppo limitato per gli abitanti della Terra. Non abbiamo visto sforzi supplementari da parte dei principali responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra.”