Decreto comunità energetiche: quali novità?

comunità energetiche rinnovabili

Decreto comunità energetiche: quali novità?

Il 24 gennaio 2023 è entrato in vigore il decreto comunità energetiche rinnovabili, che potranno così accedere agli incentivi economici promessi.

Decreto comunità energetiche: gli obiettivi

L’obiettivo del decreto comunità energetiche è quello di promuovere l’installazione di 5 GW di nuovi impianti rinnovabili, quasi quanto tutti quelli installati nel corso dell’ultimo anno.

I capisaldi degli incentivi per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), sono due:

  • una tariffa incentivante ventennale sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa;
  • un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, destinato alle Cer nei Comuni entro i 5mila abitanti, finanziato con 2,2 miliardi di euro dal Pnrr e cumulabile con la tariffa incentivante (valida su tutto il territorio nazionale).

Il soggetto gestore della misura è il Gse Spa (Gestore dei servizi energetici), che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi; su richiesta dei soggetti interessati, potrà verificare l’ammissibilità anche in via preliminare.

Vediamo i passaggi per ottenere gli incentivi:

  • individuare un’area dove realizzare un impianto rinnovabile, ad esempio fotovoltaico, di potenza massima pari a 1 MW, per poi costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla medesima cabina primaria (corrispondente territorialmente a circa 3-4 Comuni oppure 2-3 quartieri di una grande città); non necessariamente la Cer deve anche essere proprietaria dell’impianto, che può essere messo a disposizione anche da un solo membro oppure addirittura da un soggetto terzo;
  • una volta autorizzato l’impianto, connesso alla rete e richiesto l’incentivo al Gse, l’energia condivisa all’interno della Cer, ovvero quella consumata dai membri mentre viene prodotta, può accedere alla tariffa incentivante;
  • quando la produzione è superiore al consumo, alla Cer viene riconosciuto il valore economico dell’energia prodotta, senza ulteriori incentivi o in alternativa tale energia può anche essere accumulata tramite batterie, per poi essere utilizzata successivamente dagli utenti, e in ogni caso è garantito un risparmio sui costi dell’energia per chi fa parte della Comunità, grazie a una maggiore autosufficienza.

Comunità energetiche rinnovabili: i prossimi passi

Entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto, che come detto è avvenuta il 24 gennaio 2024, saranno approvate dal ministero, previa verifica da parte dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e su proposta del Gse, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi.

Il Gse, in qualità di soggetto gestore della misura, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.

Il ministero ritiene dunque che potrebbe essere necessario attendere ancora due mesi e mezzo.

Il ministro tuttavia afferma:

“Comunità energetiche rinnovabili e autoconsumo diffuso sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese. Oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici.”

Qui il documento del MASE che fornisce i chiarimenti sulle Comunità Energetiche Rinnovabili