Direttive economia circolare: l’Italia recepisce il pacchetto UE

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Direttive economia circolare: l’Italia recepisce il pacchetto UE

Il Governo, nel corso del Consiglio dei Ministri n. 61 del 7 agosto 2020, ha recepito con decreti legislativi le direttive europee sull’economia circolare, altrimenti dette pacchetto economia circolare. Vediamo di cosa si tratta.

Direttive economia circolare: veicoli fuori uso

 

Si tratta del recepimento dell’art. 1 della direttiva (UE) 2018/849, relativa ai veicoli fuori uso.

L’obiettivo è quello di ridurre la produzione di rifiuti da veicoli fuori uso, promuovendo reimpiego, riciclaggio e recupero.

Il decreto legislativo, dunque è volto a:

  • coordinare le disposizioni nazionali con quelle della direttiva, in particolare in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • individuare modalità di promozione e semplificazione del riutilizzo delle parti dei veicoli fuori uso utilizzabili come ricambio;
  • rafforzare i sistemi di tracciabilità e di contabilità dei veicoli, dei veicoli fuori uso e dei rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi;
  • sviluppare o incentivare il riciclo dei rifiuti provenienti da impianti di frantumazione dotati delle migliori tecniche disponibili, destinando allo smaltimento o al recupero energetico i soli rifiuti non riciclabili.

Direttive economia circolare: pile, accumulatori e apparecchiature elettriche ed elettroniche

 

Recepimento degli artt. 2 e 3 della direttiva (UE) 2018/849, relativa a pile e accumulatori, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

La direttiva prevede:

“la riduzione da tre anni a uno della periodicità con cui i governi nazionali devono inviare alla Commissione europea la relazione contenente informazioni, comprese stime circostanziate sulle quantità, in peso, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato e dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) raccolti separatamente ed esportati, nonché informazioni relative alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile e di accumulatori elaborate dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).”

Direttive economia circolare: discariche di rifiuti

 

Recepimento della direttiva (UE) 2018/850, relativa alle discariche di rifiuti.

L’obiettivo è quello di raggiungere un conferimento non superiore al 10% dei rifiuti urbani al 2035, nuovi e uniformi metodi di calcolo per misurare il raggiungimento degli obiettivi e il divieto di collocare in discarica rifiuti provenienti da raccolta differenziata e destinati al riciclaggio o alla preparazione per il riutilizzo.

Con il decreto legislativo si punta a:

  • riformare il sistema dei criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche;
    adeguare i criteri di realizzazione e di chiusura delle discariche utilizzando le nuove tecnologie disponibili;
  • definire un piano, di concerto con le Regioni, per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla direttiva in termini di percentuali massime di rifiuti urbani conferibili in discarica.

Direttive economia circolare: rifiuti e imballaggi

 

Recepimento della direttiva (UE) 2018/851, relativa a rifiuti, imballaggi e rifiuti di imballaggio.
Con il decreto stabilisce:

  • la riforma il sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR), che ne individua e circoscrive specificamente responsabilità, compiti e ruoli;
  • requisiti atti a definire i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, a determinare gli obiettivi di gestione dei rifiuti, a garantire l’alimentazione di un sistema di comunicazione efficiente relativo ai prodotti immessi sul mercato e alle quantità di rifiuti raccolti e trattati, ad assicurare un trattamento equo ai produttori di prodotti relativamente alla loro quota di mercato, ad assicurare una corretta informazione ai detentori del rifiuto in merito alle misure di prevenzione, ai centri per il riutilizzo e per la preparazione al riutilizzo e ai sistemi di raccolta;
  • contributo finanziario dei produttori che consenta di coprire i costi della raccolta differenziata;
  • “Registro nazionale dei produttori” per il controllo del rispetto degli obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • norme in materia di gestione dei rifiuti e degli imballaggi e di bonifica dei siti inquinati.