Economia circolare e ripresa: 9 priorità strategiche da ICESP

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Economia circolare e ripresa: 9 priorità strategiche da ICESP

Con l’avvio del 2021, la ripresa economica diventa fondamentale e dall’Economia circolare giungono molteplici proposte, come quelle dell’ICESP (Italian Circular Economy Stakeholder Platform).

Economia circolare e ripresa economica: le Conferenza ICESP

Nata il 31 maggio 2018 come piattaforma italiana dell’iniziativa europea ECESP (European Circular Economy Stakeholder Platform), ICESP è stata promossa da ENEA e da altri importanti attori nazionali per promuovere “the Italian way for a circular economy”.

Nel corso della terza Conferenza annuale della Piattaforma italiana, ICESP ha indicato nove priorità per fare dell’economia circolare la leva strategica per la ripresa post pandemia.

Tra i partecipanti esponenti di istituzioni – i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente – imprese, associazioni di categoria, della società civile e del mondo della ricerca – tra cui Confindustria, Unioncamere, grandi gruppi quali Eni, Enel e Novamont e i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Alla conferenza ha partecipato anche la rappresentante della Commissione Europea che ha auspicato una continuità del ruolo di ICESP nel panorama europeo quale riferimento per la promozione di Piattaforme analoghe nei vari Paesi europei.

Le 9 priorità strategiche per la ripresa economica dopo la pandemia

I nove ambiti prioritari identificati dal Piano, che ha tra i primi destinatari i Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dello Sviluppo Economico, sono:

  • governance;
  • formazione e cultura;
  • infrastrutture;
  • strumenti economici;
  • strumenti normativi;
  • strumenti di misurazione;
  • eco-progettazione e consumo circolare;
  • mercato dei sottoprodotti e riciclati;
  • pianificazione integrata e gestione urbana-territoriale.

Roberto Morabito, direttore del dipartimento ENEA di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali e presidente ICESP, afferma:

“L’Italia deve dotarsi di una strategia nazionale per l’economia circolare e di un piano di azione con chiari target e step di realizzazione e di un istituto di coordinamento dell’economia circolare, sfruttando competenze e strutture esistenti, con principale ruolo di supporto a PA centrale e locale, alle imprese e ai cittadini. Il piano di azione deve essere basato su un approccio sistemico fondato su multidisciplinarietà e collaborazione tra tutti gli attori, dalle istituzioni alle imprese, dai centri di formazione e ricerca ai cittadini, in grado di intersecare trasversalmente diversi ambiti e settori della vita sociale ed economica nazionale e di aumentare la sostenibilità del Paese e la competitività delle nostre imprese.”

Fondamentali nuovi modelli circolari che coinvolgano attivamente anche i consumatori, potenziando il diritto di accesso a informazioni e servizi trasparenti anche attraverso la digitalizzazione e l’IoT (Internet of Things – Internet delle Cose, gli oggetti connessi per intenderci).

Morabito rileva che:

“Sarà fondamentale avviare un vero e proprio cambiamento culturale, intervenendo in modo trasversale a livello di educazione primaria, secondaria, accademica e aziendale allo scopo di creare nuove figure professionali, sia nel pubblico che nel privato.”

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