Economia circolare: le startup italiane

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Economia circolare: le startup italiane

L’Economia circolare avanza e sarà sempre più importante. Vediamo quali sono le principali startup italiane impegnate in questo campo e quanto sia alta l’attenzione sul tema degli scarti, in particolare quelli della produzione agroalimentare.

Innovazione Circolare

Innovazione Circolare è una startup neonata, fondata nel 2021, con l’obiettivo di fornire ad altre startup e PMI una guida nella transizione verso l’economia circolare e la digitalizzazione, offrendo consulenza e formazione e dando vita a progetti di ricerca e sviluppo.

Sfridoo

Sfridoo ha l’obiettivo, tra glia latri, di diffondere la cultura alla base dell’Economia circolare: quella della riduzione o addirittura l’azzeramento dei rifiuti. La piattaforma permette infatti alle aziende di guadagnare attraverso gli scarti della propria produzione. Potremmo definirlo un “marketplace degli scarti”.

Edizero

Scarti che diventano biomateriali ad alta tecnologia, questa la mission di Edizero. La piattaforma propone oltre 100 ingredienti recuperati dall’agroindustria e dalle filiere del cibo, che diventano materiali per l’edilizia.

Orange Fiber

Restiamo sugli scarti agricoli, in particolare quelli degli agrumi. Orange Fiber lavora questi scarti per realizzare un tessuto sostenibile, che si ispira alla creatività e allo spirito visionario della moda e risponde alle esigenze di innovazione e sostenibilità di questo settore.

Archicart

Archicart è una startup ma anche un modo di concepire l’architettura contemporanea. L’azienda produce arredamento ma anche moduli abitativi in cartone, con un’idea dell’abitare che sia anche mobile e transitoria, dunque molto avveniristica.

Lac2Lab

Lac2Lab converte il latte scaduto o in via di scadenza, altrimenti destinato allo smaltimento, in prodotti per colture cellulari, mantenendo un’efficienza paragonabile a quella dell’attuale reagente e ottenendolo a costi contenuti, nel rispetto dei canoni dell’economia circolare.

Packtin

Packtin recupera i prodotti di scarto dei processi industriali della filiera agroalimentare (bucce di arancia, mela, pomodoro, polpa di barbabietola ecc.), da cui estrae biopolimeri per la realizzazione di integratori, pellicole, gel, packaging biodegradabili e commestibili.