Prezzo dei metalli: gli effetti della guerra in Ucraina

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Prezzo dei metalli: gli effetti della guerra in Ucraina

Tra le innumerevoli ripercussioni, prime fra tutte quelle umanitarie, della guerra in Ucraina, registriamo quella sul prezzo dei metalli come il rame. Con rialzi da record.

Prezzo dei metalli: rialzi record

Nel mezzo della tragedia umanitaria a cui stiamo assistendo dal 24 febbraio 2022, gli effetti della guerra in Ucraina sono numerosi, in un domino di azioni e reazioni che si stanno manifestando in un mondo fortemente interconnesso soprattutto dal punto di vista economico.

E allora rileviamo qui le ripercussioni sulle materie di cui ci occupiamo tutti i giorni, come rame e alluminio.

L’agenzia stampa AGI il 7 marzo dichiara:

“L’invasione russa dell’Ucraina e le crescenti, dure sanzioni economiche contro Mosca hanno fatto salire alle stelle i prezzi di gas, oro e dei metalli come alluminio, rame, palladio e nichel [quest’ultimo con sospensioni delle quotazioni, NdR], spingendoli a nuovi massimi storici.”

I primi prezzi a salire e stabilire record tutt’altro che positivi, sono quelli dell’energia. E come diretta conseguenza saliti anche quelli dei metalli prodotti in Russia:

  • l’alluminio ha superato per la prima volta la soglia dei 4.000 dollari per tonnellata;
  • il rame ha toccato il massimo storico arrivando a 10.845 dollari per tonnellata;
  • il palladio ha raggiunto i 3.442,47 dollari per oncia.

Una tonnellata di alluminio con consegna in tre mesi ha raggiunto il picco di 4.073,50 dollari sul mercato dei metalli di base di Londra (London Metal Exchange, Lme).

 

Prezzo dei metalli: quali prospettive?

Mentre scriviamo, a conflitto ancora in corso, non vi sono scenari futuri chiari. Ma è possibile fare delle valutazioni, partendo dal presupposto che la Russia rappresenta il 40% della produzione mondiale del metallo utilizzato nelle case automobilistiche nei convertitori catalitici per ridurre le emissioni.
Jeffrey Halley, senior analyst di Oanda, afferma:

“in un ambiente stagflazionario […] il timore è che le proiezioni di crescita per il 2022 in tutto il mondo dovranno essere drasticamente riviste al ribasso e sarà interessante vedere cosa faranno le banche centrali del mondo.

La stagflazione si riferisce a paesi che stanno sperimentando un aumento simultaneo dell’inflazione e una produzione economica in stallo.”

Dunque una situazione che occorre monitorare, tamponare, fronteggiare, augurandoci tutte e tutti che il conflitto cessi e le perdite, prima di tutto quelle umane, restino circoscritte.