Quarto Rapporto Finanza Etica e Sostenibile in Europa

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Quarto Rapporto Finanza Etica e Sostenibile in Europa

Il Quarto Rapporto Finanza Etica e Sostenibile in Europa, mette sotto i riflettori la finanza etica, i fattori ESG e le possibili operazioni di greenwashing a cui fare attenzione anche a livello normativo.

Finanza Sostenibile e Unione europea

Nell’Unione europea, lo strumento normativo che ha l’obiettivo di rendere la finanza europea più sostenibile, trasparente, inclusiva, eco-compatibile allo scopo di contrastare i cambiamenti climatici, è il “Piano d’Azione sulla Finanza Sostenibile della Commissione Europea”, pubblicato nel 2018.

Il 10 marzo 2021 è entrato in vigore del regolamento Ue 2019/2088 sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (Sustainable finance disclosure regulation – SFDR), primo passo formale per dare concretezza al piano.

Ma non c’è ancora un accordo su quali settori saranno considerati davvero sostenibili e quali saranno esclusi, e nel frattempo i fondi di investimento sostenibili che selezionano i titoli su cui investire secondo criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), sono già operativi da un ventennio, e nel nostro Paese rappresentano circa il 3,3% del totale investito tramite fondi.

Qui il nostro approfondimento Finanza sostenibile: cosa sono gli investimenti ESG

Attenzione al greenwashing

La questione legata ai settori, lascia spazio ad operazioni di greenwashing, vediamone la definizione su Wikipedia:

“un neologismo inglese, che generalmente viene tradotto come ecologismo di facciata o ambientalismo di facciata, indica la strategia di comunicazione di certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti.”

In sostanza il Rapporto accende un faro su un vuoto normativo, o meglio su una norma ancora troppo vaga, che consente in qualche modo a settori economici non sostenibili finire tra gli investimenti ESG.

Per tutti i dettagli qui il documento completo: La finanza etica e sostenibile in Europa