Circularity Gap Report 2024: il tasso di circolarità globale è fermo

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Circularity Gap Report 2024: il tasso di circolarità globale è fermo

La circolarità globale è in stallo, non buone le notizie che giungono dal Circularity Gap Report 2024. Cresce l’interesse sul tema ma le azioni concrete no.

Circularity Gap Report 2024: ombre sull’economia circolare

Il rapporto annuale del think tank Circle Economy porta con sé una pessima notizia: a livello globale siamo sempre meno in grado di reintegrare i materiali che produciamo e utilizziamo. Sembra che l’economia circolare sia oggetto di grandi dibattiti e discussione, ma la circolarità resti ferma.

Il tasso di circolarità (la capacità di rimessa in circolo delle materie prime seconde) rilevato nel 2023, infatti, si attesta al 7,2% che è il medesimo dato rilevato nel 2022. Ma il dato più preoccupante deriva dal confronto con il 2018, quando il tasso aveva toccato il valore record del 9,1%. Circolarità in calo, dunque.

Nel 2023, quindi, solo 7 dei 100 miliardi di tonnellate di materiali consumati annualmente nell’economia globale è prodotto dall’economia circolare.

Secondo il report negli ultimi 6 anni l’economia globale ha consumato 582 miliardi di tonnellate di materiali, una cifra prossima ai 740 miliardi consumati nell’intero XX secolo. Sono dati impressionanti di fatto causati dall’approccio lineare, e ormai insostenibile, all’economia poiché in questo modo crescono in maniera esponenziale:

  • consumi;
  • inquinamento;
  • produzione di rifiuti.

Quali soluzioni?

L’impatto dell’economia lineare è provocato principalmente dai Paesi ad alto reddito, come i membri dell’Unione Europea e gli Stati Uniti, che da soli rappresentano oltre la metà del consumo globale di materiali.

Il rapporto tuttavia fornisce alcune indicazioni utili a seconda della condizione in cui si trovano i diversi Paesi del mondo:

  • per quelli che, come l’Italia, stanno gestendo la transizione ecologica, si propone una drastica diminuzione dell’utilizzo di materiali, passando a modelli di consumo circolari;
  • per le economie in crescita, di stabilizzare il consumo adottando pratiche circolari;
  • per i Paesi in fase di sviluppo, sebbene contribuiscano in misura minore alle emissioni, si sostiene l’opportunità di crescere in modo sostenibile, adottando in partenza un approccio circolare per evitare gli errori fatti dagli altri.

Le raccomandazioni specifiche riguardano:

  • incentivi per l’ammodernamento e il riutilizzo degli edifici;
  • sviluppo di certificazioni per materiali da costruzione secondari;
  • definizione di standard di durabilità del prodotto;
  • rafforzamento della legislazione sul diritto alla riparazione.

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