Ecoforum 2023: Economia circolare, lavori in corso

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Ecoforum 2023: Economia circolare, lavori in corso

L’Ecoforum 2023, la manifestazione sull’Economia circolare organizzata da Legambiente, si apre con i dati incoraggianti per l’Italia.

Ecoforum 2023: l’Italia e l’Economia circolare

La decima edizione dell’Ecoforum, conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata dal 4 al 6 luglio 2023 a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e della Regione Lazio, traccia il quadro italiano e il rapporto dei cittadini con le tematiche legate all’ambiente.

Nel 2023 cresce sia la quota di coloro che conoscono l’economia circolare che arriva al 45% (segnando un incremento del +5% rispetto a cinque anni fa), sia il numero dei cittadini (60%) secondo i quali i green jobs aumenteranno in futuro (+12% rispetto al 2022).

È fondamentale però una maggiore consapevolezza della leadership italiana nel settore visto che il 43% dei cittadini non sa e non ritiene credibile che l’Italia abbia la percentuale più alta in Europa sul riciclo dei rifiuti. Idee chiare e grande consapevolezza invece sulla crisi climatica: il 63% dei cittadini ritiene i disastri (siccità, alluvioni e trombe d’aria ecc.) la prima conseguenza dei cambiamenti climatici che generano a cascata conseguenze economiche per gli individui (aumento del costo dei prodotti alimentari e della vita più in generale).

Le 5 priorità di Legambiente e Kyoto Club

Riciclo e sviluppo delle filiere dell’economia circolare, su questo si basano le 5 priorità che Legambiente e Kyoto Club indirizzano al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, presente alla prima giornata dell’Ecoforum:

  1. Implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso, a partire dalle filiere più urgenti, quali l’organico, colmando il divario tra nord e centro sud del Paese e fermando il turismo dei rifiuti verso le regioni più infrastrutturate, perseguendo la strategia “Rifiuti zero, impianti mille”.
  2. Applicare il principio “chi inquina paga” per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti.
  3. Attivare politiche industriali strutturate a supporto delle imprese che già investono o che vogliono investire in questa direzione.
  4. Supportare dal livello centrale gli enti locali destinatari dei finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
  5. Costruire una filiera nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche per evitare di alimentare future dipendenze da paesi esteri, dando massima priorità all’economia circolare dai RAEE.

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