Rapporto GreenItaly 2022: Italia campione di economia circolare

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Rapporto GreenItaly 2022: Italia campione di economia circolare

Presentato il Rapporto GreenItaly 2022, realizzato da Fondazione Symbola ed Unioncamere e giunto alla tredicesima edizione.

Rapporto GreenItaly 2022: Italia protagonista della transizione verde

L’Italia, tra i Paesi UE, è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan, il che assegna al Belpaese un ruolo da protagonista nella transizione verde. Un obiettivo quello della sostenibilità, che porta con sé numerosi effetti positivi:

  • affrontare la crisi climatica;
  • ridurre i profili di rischio per le imprese e per la società tutta;
  • stimolare l’innovazione e l’imprenditorialità;
  • rendere più competitive le filiere produttive.

I dati del tredicesimo Rapporto GreenItaly, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne, confermano queste tendenze.

Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, afferma:

“Esiste già oggi un’Italia pronta alla sfida della crisi climatica: nel rapporto GreenItaly 2022 si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo, ad esempio, una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall’Unione Europea con il Next Generation UE e al PNRR. Spesso la burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento.”

Andrea Prete, presidente di Unioncamere, sottolinea:

“Nell’anno di ripresa post-pandemia, nel 2021, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, rilanciando il processo di transizione verde del Paese. Si è passato, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, ad una del 24,3%.
Da anni il nostro mondo produttivo dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale, e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia. Basti pensare che nel 2021 è stata installata solo una potenza pari a 1.351 MW, un dato molto lontano dal target definito dal Governo pari a 70.000 MW da installare entro il 2030.”

I dati del Rapporto GreenItaly 2022

Nel 2021 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel mondo è stata pari al 28,3% del totale, con eolico e solare quintuplicati in 10 anni. Nel medesimo periodo, in Italia il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030. A giugno 2022 Elettricità Futura ha calcolato in oltre 80 i GW da installare entro il 2030 e lo stesso Governo ha supportato i dati parlando di 70 GW da realizzare nello stesso arco di tempo: finora purtroppo l’Italia ha marciato al ritmo di poco più di 1 GW l’anno, a fronte di 7-8 GW che dovrebbe installare per raggiungere i traguardi stabiliti.

Sono oltre 531 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 40,6% delle imprese nell’industria ha investito, valore che sale al 42,5% nella manifattura. Le imprese eco-investitrici sono peraltro più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono, il 35% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito.

I contratti relativi ai green job, nel 2021 rappresentano il 34,5% dei nuovi contratti previsti nell’anno. Andando nello specifico delle figure ricercate dalle aziende per le professioni di green jobs, emerge una domanda per figure professionali più qualificate ed esperte in termini relativi rispetto alle altre figure, che si rispecchia in una domanda di green job predominante in aree aziendali ad alto valore aggiunto.
L’Italia è leader nell’economia circolare con un avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti – urbani e speciali – del 83,4% (2020): un risultato ben superiore alla media europea (53,8%) e a quella degli altri grandi Paesi come Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%).

Buone anche le performance complessive del sistema produttivo italiano, che a parità di valore prodotto genera meno rifiuti, con 47,4 tonnellate di rifiuti per milione di euro prodotto (2020), seconda solo alla Spagna (40,7), e un tasso d’uso di materia seconda del 21,6% (2020), che si avvicina al primato della Francia (22,2%). A questi si aggiungono i primati nella produttività nell’uso di materie prime (PIL/Consumo domestico di materia), nella produttività per consumi energetici (PIL/consumo lordo energia), e un buon posizionamento relativo all’efficienza delle emissioni (CO2eq/PIL).

Ecco il link per scaricare il Rapporto GreenItaly 2022